Attenzione! Fragile

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Mi sono sempre posta in apprensione, ma affascinata dagli involucri grandi o piccoli, con sopra scritto: “maneggiare con prudenza… è fragile!”

Se penso alla fragilità, ho la doverosa accortezza di dovermi muovere con estrema attenzione, per non recare danno e cozzare eseguendo azioni maldestre, che metterebbero in pericolo oggetti, situazioni o idee.

Immagino la trasparenza, la leggerezza … la cristallina fragilità del vetro, oppure la delicatezza di un petalo, che barcolla spinto dal vento, prima di abbandonare la corolla.

La fragilità delle situazioni, nelle quali non intervenire, può sgonfiare attimi di tensione.

La fragilità delle idee, dove sostenere posizioni, può aiutare a modificare la storia … il movimento circolare del pensiero soggettivo e collettivo va stimolato, sollecitato e guidato con educazione. La fragilità necessita quindi di una corretta distanza, perché vi è la giusta collocazione, per tutelare ciò che si ritiene” a rischio.”

È indispensabile avvolgere, proteggere, sostenere e rinforzare, per attutire i colpi e gli urti della vita.

Un mantello, una guaina di protezione, una cassaforte, un materiale morbido, un abbraccio, cerchiamo  di tutelare e difendere ciò che per noi è prezioso in vari modi.

Andare piano, aver cura e possedere una buona capacità di giudizio, può rendere il cammino fluido, snello e sicuro.

La bellezza della fragilità è che “è” sempre presente, c’è e non sempre si coglie … è impercettibile a volte, perché invisibile.

L’esercizio nel percepire la realtà, diventa un valore aggiunto … qual’è la migliore disposizione?

Ci sono situazioni nell’ordinaria amministrazione della quotidianità che per fretta, o per noncuranza, la sbadataggine ti concatena reazioni di inciampi.

Attenzione!

Quando vuoi in poco spazio incastrare il maggior numero di cose, ottimizzare tutto …quando hai un’idea  in testa e come un tir viaggi instancabilmente fino alla destinazione, quando la visione è parziale ed il mondo è globale… quando i fatti ti restituiscono immagini forti e la tua fragilità interiore ti fa riflettere.

È tutto relativo, perché la durezza può essere smussata, la secchezza può essere ammorbidita, la complessità può essere semplificata. In oggetti, situazioni idee il grado di fragilità varia, non è come il punto di ebollizione dell’acqua, ma siamo noi ad imparare a gestire, attraverso il fare le nostre e altrui fragilità. Quando hai tra le mani le esperienze, il loro peso la loro somma, ti offrono la percezione della tua oscillazione. Ci sono passaggi nei quali si è potuto “aggiustare“ i pezzi ricomporre, altri nei quali è stato meglio buttare e rifare da capo, perciò essere fragili è la costante dell’essere vivi. Sempre in allerta, perché le dimensioni possono ingannare, anche il peso non dà certezze!

Ma… l’emozione, l’immaginazione e l’azione nel preparare, spedire, ricevere un pacco prezioso è unica!.

La parola attenzione ti invita a sostare, a fermarti, successivamente il termine fragile ti accompagna con delicatezza, ad aprire… a scartar piano piano e tutto assume un lento ed emozionante momento di sorpresa!

Ah che meraviglia! tutto perfetto e integro… giunto intatto a destinazione.

 

Elena Montini

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